Il 6 agosto di ogni anno il mondo intero commemora uno dei più tragici eventi del secolo scorso: l’esplosione della bomba atomica su Hiroshima, seguita, tre giorni più tardi, dal bombardamento di Nagasaki. Un cruento capitolo della Storia recente, da non dimenticare.
Il 6 agosto 1945 si consumava una delle tragedie più devastanti nella storia dell’umanità. “Little Boy”, l’ordigno nucleare trasportato da un velivolo dell’aeronautica militare statunitense, piombava sulla città giapponese di Hiroshima, a pochi mesi dalla conclusione del secondo conflitto mondiale nel Vecchio Continente.
Seguita – tre giorni dopo – da un’altra bomba atomica destinata a colpire Nagasaki, la prima esplosione causò un numero imprecisato di vittime, per lo più civili, stimato tra le 100mila e le 200mila persone, seminando morte e distruzione nel raggio di chilometri e minando profondamente gli equilibri dell’ecosistema circostante, anche negli anni a venire.
Per non dimenticare l’efferato evento, la città di Hiroshima ha deciso di mantenere In piedi i resti dell’edificio inaugurato nel 1915 e progettato dall’architetto ceco Jan Letzel per svolgere funzioni commerciali. Vero “spettatore” dell’esplosione nucleare, avvenuta a pochi metri di distanza, l’edificio resistette incredibilmente alla violenza della bomba, reggendosi sulle proprie fondamenta.
Tali ragioni hanno fatto sì che la costruzione fosse rinominata Memoriale della Pace, assurgendo a monito contro la minaccia nucleare. Incluso, nel 1996, tra i siti patrimonio dell’umanità Unesco, il Memoriale mantiene l’aspetto che presentava all’indomani dell’attacco, divenendo così un vero e proprio monumento al ricordo… e alla consapevolezza di quanto accaduto in passato, con la speranza che non si ripeta mai più.