La città tedesca ospita un’affascinante rassegna incentrata sull’arte vetraria, esponendo le opere provenienti da una delle più importanti collezioni private di oggetti in vetro.
Capitali indiscusse della creatività, Milano e Venezia hanno saputo distinguersi, nell’arco del Novecento, anche per un’altra caratteristica: complici la Triennale in Lombardia e la Biennale in laguna, le due città hanno riconosciuto al vetro di Murano tutta l’attenzione che merita, esponendo i manufatti realizzati grazie a una tecnica centenaria.
Parte da queste premesse Murano. Milano. Venezia. Glass, la mostra allestita presso il Neue Sammlung Design Museum della Pinakothek der Moderne di Monaco fino al 20 novembre. Un viaggio tra le creazioni degli autori che, nel corso degli anni, hanno dato prova di grande talento nell’ambito dell’arte vetraria, protagonisti, insieme ai loro lavori, delle rassegne espositive milanesi e veneziane.
Venini, Archimede Seguso e Barovier & Toso sono solo alcune delle grandi aziende del settore, responsabili di un incredibile rilancio della tecnica vetraria muranese durante il secolo scorso, coinvolgendo nell’impresa i designer di allora, chiamati a collaborare, a partire dagli anni Venti, con gli artigiani del vetro.
I circa 200 oggetti presentati a Monaco appartengono alla Holz Collection di Berlino, una delle più importanti al mondo sul fronte dei vetri di Murano realizzati nel Novecento e negli anni Duemila. Tra i pezzi di maggior prestigio, spiccano il Calice a spirale firmato da Barovier ed esposto alla Biennale di Venezia del 1895, i vasi progettati da Carlo Scarpa, i celebri Pezzati di Fulvio Bianconi e i Merletti di Archimede Seguso.
[Immagine in apertura: Murano. Milano. Venezia. Glass, photo Anna Seibel]