Nell'anno delle Olimpiadi di Rio e della scomparsa del leggendario Muhammad Ali, una mostra al Brooklyn Museum di New York si concentra sulla passione senza confini per lo sport.
Spenti i riflettori sugli attesissimi Giochi Olimpici di Rio 2016, è già partito il conto alla rovescia per Tokyo 2020; segno che il mondo dello sport riesce ad entusiasmare a tutte le latitudini.
La mostra Who Shot Sports: A Photographic History, 1843 to the Present, in corso al Brooklyn Museum di New York fino all’8 gennaio 2017, cerca di fare qualcosa di più: promette di affascinare anche quanti non nutrono una specifica passione per le attività sportive.
Grazie a una collezione di oltre 230 fotografie e al coinvolgimento di 170 fotografi internazionali, l’appuntamento espositivo permette di ammirare, eccezionalmente insieme, immagini straordinarie, capaci di racchiudere il senso stesso della pratica sportiva e di delinearne i molteplici aspetti: il dramma della sconfitta, la gioia della vittoria, lo sforzo impresso sul corpo umano, l’ostinazione della pratica a tutti i costi e in tutte le condizioni.
Il percorso espositivo raccoglie dagherrotipi, stampe su carta e immagini digitali, testimoniando dunque anche l’evoluzione della tecnica fotografica dal 1843 ad oggi. Who Shot Sports: A Photographic History, 1843 to the Present si concentra sulla potenza della narrazione dei fotografi sportivi, autentici maestri nella “sospensione del movimento”, registrando il momento esatto il cui il gesto atletico sta per compiersi di fronte ai loro occhi.
[Immagine in apertura: Bob Martin, Serena, 2004, stampa inkjet del 2016. Courtesy of Bob Martin]