Si focalizza sulla figura dell’artista, intellettuale e critico toscano, la mostra 'Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le Avanguardie a Firenze' allestita presso gli Uffizi. Con il contributo di Segantini, Picasso e Braque, Medardo Rosso, Cézanne e Carrà verrà ripercorsa l'intera vicenda umana e professionale di Soffici.
Con Scoperte e massacri. Ardengo Soffici e le Avanguardie a Firenze la Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, fino all’8 gennaio 2017 orienta il proprio sguardo verso il Novecento, concentrandosi sulla poliedrica figura del pittore, scrittore, polemista e critico d’arte originario di Rignano sull’Arno (Firenze).
Punto d’avvio di questa nuova mostra – curata da Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni – è la donazione al museo toscano dell’autoritratto di Ardengo Soffici risalente al 1949, avvenuta su iniziativa dei suoi eredi.
Tra le opere comprese nel percorso espositivo anche la ricostruzione, fino ad oggi mai tentata, della cosiddetta “stanza dei manichini” di Bulciano, che si propone come uno dei punti focali della mostra.
“Non si è tracciata, dunque, una semplice ricostruzione monografica del maestro di Rignano sull’Arno – ha dichiarato in merito Eike D. Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi – ma si è andati oltre ricostruendone il discorso polemico e l’impegno intellettuale attraverso opere su cui egli aveva appuntato la sua attenzione, tra le più significative – sia in senso positivo che negativo – di una requisitoria che non conosceva mezzi termini, ma anzi si esprimeva sempre in toni fortissimi e decisivi“.
[Immagine in apertura: Ardengo Soffici, Il bagno, 1905. Olio su tela, cm 199×400, collezione privata]