La coraggiosa regista italiana si racconta nel documentario diretto da Steve Della Casa e Francesco Frisari, presentato oggi a Venezia alla 73. Mostra del Cinema.
È uno sguardo fiabesco e profondo, quello che anima gli occhi di Lorenza Mazzetti, protagonista della storia cinematografica italiana del secolo scorso. Ed è una storia straordinaria quella vissuta dalla regista durante uno dei conflitti più feroci del Novecento. Proprio queste vicende sono il cuore pulsante di Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti, il documentario firmato da Steve Della Casa e Francesco Frisari presentato oggi, giovedì 8 settembre, alla 73. Mostra del Cinema nella sezione Venezia classici.
La pellicola, che sarà trasmessa da Sky Arte HD il 27 gennaio prossimo in occasione del Giorno della Memoria, narra le incredibili vicende di Lorenza Mazzetti attraverso le sue stesse parole, ripercorrendo gli anni cruciali della Seconda Guerra Mondiale e la conquista del successo da parte della tenace regista. Adottata da bambina dalla famiglia Einstein, che verrà poi uccisa dalle SS davanti ai suoi occhi, nei primi anni Cinquanta la Mazzetti si trasferì a Londra per dimenticare la tragedia. Povera e sola, non si perse d’animo ed entrò nella celebre Slade School of Fine Art, chiedendo di essere ammessa “Perché sono un genio!”.
Rubò una cinepresa e girò K, il film dedicato a Kafka. Con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson rivoluzionò il cinema inglese fondando il Free Cinema: un movimento che si batteva per un cinema “libero” e contro l’establishment, capace di fondere neorealismo, poesia e quella voglia di ribellione che porterà poi ai Beatles, alla Swinging London e alle rivoluzioni degli anni Sessanta.
Nel 1956 Lorenza conquistò Cannes con il suo secondo film, Together che le valse la collaborazione con Zavattini. Tornata in Italia, dopo aver rincontrato la sorella gemella Paola, scrisse Il cielo cade, il diario divertente e tragico di una bambina che racconta in modo delicato e feroce il fascismo, la guerra e quanto era successo alla sua famiglia.
Il “genio” di Lorenza non si limita al cinema, ma si apre anche a nuove forme di espressione –dall’editoria ai burattini alla pittura. È Lorenza stessa a raccontare il suo passato e la sua vita odierna nel film presentato a Venezia, affiancata dalle voci degli amici Bernardo Bertolucci, Malcolm McDowell e David Grieco, oltre alle immagini dei suoi film e delle sue creazioni.