Una delle avanguardie artistiche più innovative e poetiche del Novecento approda alla Fondazione Beyeler, con una mostra che ne ripercorre la storia attraverso i capolavori dei suoi celebri protagonisti.
Ha aperto i battenti solo da un giorno, eppure la rassegna Kandinsky, Marc & Der Blaue Reiter, allestita presso la Fondazione Beyeler di Riehen – in Svizzera – fino al 22 gennaio 2017, ha già catalizzato l’interesse di addetti ai lavori e appassionati. La ragione è semplice: si tratta della prima esposizione, da 30 nni a questa parte, intitolata dal paese elvetico al movimento Der Blaue Reiter.
Titolo dell’Almanacco pubblicato da Wassily Kandinsky e Franz Marc a Monaco nel 1912, Il Cavaliere Azzurro identificò ben presto un approccio rivoluzionario alle discipline artistiche, basato su una vera e propria liberazione del colore e su un’irripetibile declinazione della pittura astratta. L’immagine del cavaliere associata alla tonalità azzurra racchiude i motivi portanti del movimento: il ritorno alla dimensione naturale, il vitalismo e la spiritualità.
Caratterizzato da una durata piuttosto breve – protrattasi dal 1908 al 1914 –, Der Blaue Reiter ha lasciato il segno nella storia dell’arte novecentesca, influenzandone gli esiti. L’itinerario espositivo presso la Fondazione svizzera ripercorre i momenti cardine di questa rivoluzionaria esperienza creativa, che univa le varie discipline artistiche in una sorta di abbraccio sinestetico.
Gli oltre 70 capolavori in mostra attingono per lo più dalla produzione di Kandinsky e Marc, offrendo al pubblico l’occasione di ammirare opere raramente esposte, senza dimenticare l’apporto di August Macke, Gabriele Münter, Alexej von Jawlensky e un focus sui lavori contenuti nello storico Almanacco.