Il Portogallo celebra la nascita del Maat – Museo di arte, architettura e tecnologia, la cui progettazione è stata affidata allo studio britannico guidato da Amanda Levete. Un intervento già iconico, fortemente orientato a integrarsi con il tessuto urbanistico della capitale.
È arrivato il giorno del taglio del nastro per la nuova icona architettonica di Lisbona, l’attesissimo Maat – Museo di arte, architettura e tecnologia, progettato allo studio londinese AL_A di Amanda Levete.
L’intervento, frutto di un finanziamento da parte della fondazione non profit legata alla società energetica portoghese EDP, ha uno sviluppo di 7mila metri quadrati ed è ubicato sul lungofiume, nel quartiere di Belém.
Concepito con il preciso intento di “riconciliare l’affaccio sull’acqua con la città vecchia sulla collina“, l’edificio presenta un andamento flessuoso, tanto all’esterno quanto all’interno, e dispone di una copertura di matrice organica che assolve ad un duplice ruolo. Oltre infatti alla naturale funzione di coronamento, si candida a divenire nuova piazza urbana, potendo ospitare eventi pubblici e offrendo alla cittadinanza un affaccio panoramico.
A solidificare i legami con il contesto portoghese, l’impiego di elementi di finitura ispirati alla calçada, il tipico mosaico irregolare portoghese.
Sotto la direzione affidata a Pedro Gadanho, che in passato ha ricoperto il ruolo di curatore del dipartimento di Architettura e design del Moma di New York, il museo offrirà un palinsesto culturale incentrato su arti visive, new media, architettura, tecnologia, scienza e arte contemporanea.