La genesi de "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la parabola umana e professionale dello scrittore siciliano, i suoi studi in letteratura europea e la sua terra d'origine sono al centro del nuovo appuntamento in programma al Circolo dei Lettori - Fondazione Pini.
Nuovo appuntamento del ciclo Leggere i classici al Circolo dei Lettori – Fondazione Pini di Milano, dove giovedì 1 dicembre – alle ore 18.30 -, è in programma un incontro su Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
A rileggere la vicenda del principe di Salina, della selvaggia Angelica e del passionale Tancredi sarà Salvatore Silvano Nigro, critico letterario, tra i collaboratori del Domenicale del Sole 24 Ore, e in passato docente di letteratura italiana all’università IULM di Milano.
L’appuntamento, mediante il quale – dopo Madame Bovary di Flaubert, Lolita di Nabokov e Il viaggio in Italia di Goethe – la Fondazione Pini punta i riflettori sulla letteratura italiana del Novecento, condurrà i visitatori in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, fino all’Italia del 1861.
La stagione che iniziava a delinearsi allora avrebbe segnato il passaggio di consegne tra l’aristocrazia ottocentesca e la nascente piccola borghesia. Un cambiamento decisivo, tratteggiato dalle parole che l’autore consegna alla figura del principe Fabrizio di Salina attraverso frasi come: “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni, quelli che sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene“.
[Immagine in apertura: Alain Delon, Burt Lancaster e Claudia Cardinale nel film Il Gattopardo, regia di Luchino Visconti, photo by Angelo Frontoni, 1963]