La celebre opera dell’artista piemontese che riproduce il simbolo dell’infinito, composto però da tre cerchi come metafora di equilibrio tra artificio e natura, è stata reinventata appositamente per l’Arena.
L’Arena di Verona ospita fino al 28 febbraio Il Terzo Paradiso dell’artista Michelangelo Pistoletto, opera-simbolo conosciuta in tutto il mondo anche con il nome Rebirth. Si tratta di un’installazione site-specific costituita da 96 tavolette in legno riciclato e rivestite di alluminio lucido: i tre cerchi/Paradisi che compongono l’opera – di cui il primo rappresenta l’integrazione con la natura, il secondo il mondo artificiale e il terzo l’unione tra questi due mondi – coprono una vasta superficie al centro dell’anfiteatro, esaltato dall’effetto cromatico degli innumerevoli giochi di luce e dai colori determinati dalla superficie specchiante.
Il Terzo Paradiso non sarà visibile dall’esterno dell’Arena; però, trattandosi di un anfiteatro, potrà essere ammirato (oltre che dai visitatori all’interno) dai passeggeri che sorvoleranno lo spazio aereo della città durante il mese di febbraio.
“L’opera è stata realizzata nell’ombelico dell’Arena, che a sua volta è l’ombelico della città”, ha spiegato Pistoletto. “Qui l’energia storica si unisce al presente e crea un’immagine di futuro. Il Terzo Paradiso lo reinterpreto ogni volta in ogni luogo in cui lo realizzo: così il significato è sempre uguale ma sempre diverso”.