Si è spento uno degli intellettuali più illustri dell’epoca contemporanea. Sociologo e filosofo di origini polacche, è stato uno dei maggiori teorici della modernità e della postmodernità.
Un altro lutto si è abbattuto sul mondo della cultura mondiale. È scomparso a 91 anni Zygmunt Bauman; intellettuale di origini polacche, dopo essere scampato alla ferocia nazista si è affermato nel corso dei decenni quale figura di spicco della sociologia e della disciplina filosofica.
Emigrato definitivamente da Varsavia sul finire degli anni Sessanta e trasferitosi a Leeds, in Inghilterra, pochi mesi più tardi, Bauman si fece conoscere anche nel campo dell’insegnamento, praticato in parallelo agli studi sulla modernità prima e sul passaggio alla postmodernità poi, sfociati nella celebre teoria della “società liquida”.
Secondo Bauman, il tessuto sociale e politico contemporaneo è caratterizzato da una consistenza liquida e sfuggente, complici la globalizzazione, il consumismo e una decisa avanzata dell’incertezza e del desiderio di omologazione. Al concetto di “liquidità” si aggancia un particolare filone del suo corpus saggistico, intitolato alle idee di “amore liquido”, di “arte liquida” e di “paura liquida”.
[Immagine in apertura: Zygmunt Bauman presenzia a re:publica 2015, Berlino, maggio 2015. Copyright re:publica/Jan Zappner, fonte Wikipedia]