Potrebbe sembrare provocatoria, eppure l’idea alla base del documentario di Vincent Verweij ha riscosso un incredibile successo. A parlare è l’autore del furto di due dipinti di van Gogh nel 2002 , ritrovati pochi mesi fa a Castellammare di Stabia.
Che cosa muove le azioni di un ladro di opere d’arte? E quali sono le strategie messe in campo perché il colpo vada a segno? Questi e altri interrogativi sono alla base di Octave Durham, il documentario diretto da Vincent Verweij e intitolato al ladro che nel 2002, insieme al complice Henk Bieslijn, sottrasse due piccole tele di Vincent Van Gogh al celebre museo di Amsterdam dedicato all’artista.
Vendute al mafioso italiano Raffaele Imperiale, che le acquistò per circa 350mila euro, le opere furono rinvenute lo scorso settembre a Castellammare di Stabia durante un blitz anti Camorra, per poi essere esposte al Museo e Real Bosco di Capodimonte e fare ritorno al museo di olandese.
Eppure i riflettori sulle due opere – La spiaggia di Scheveningen durante un temporale (nella foto in apertura), del 1882, e Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen, del 1884 – continuano a restare accesi. Complice il documentario di Verweij, che cede la parola a Durham e alla rocambolesca – a tratti addirittura comica – descrizione del furto.