L'architetto attento alle tematiche energetiche ed ambientali è stato designato dal MiBACT come curatore del Padiglione Italia alla prossima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che si terrà nel 2018. Al centro del progetto espositivo di Mario Cucinella, le aree interne del Belpaese, con particolare riguardo per l'Italia centrale e la ferita rappresentata dagli eventi sismici.
Molto in anticipo rispetto alle consuete tempistiche, è giunto oggi – sabato 29 aprile – l’annuncio da parte del MiBACT relativo al Padiglione Italia della prossima Biennale di Architettura di Venezia, la 16° Mostra Internazionale che si terrà nel 2018.
A curare il progetto espositivo sarà Mario Cucinella, architetto italiano che a più riprese è stato – ed è tuttora – impegnato in diversi cantieri nel Belpaese.
Tema guida del “suo” Padiglione sarà proprio il territorio nazionale: Arcipelago Italia è il titolo del percorso che verrà allestito il prossimo anno.
Noto per la centralità delle tematiche energetiche e ambientali nei suoi interventi, ha delineato in una breve dichiarazione alcuni aspetti salienti della sua curatela. “Arcipelago Italia – ha anticipato – diventa l’occasione per ridare centralità alle espressioni della qualità in architettura, che non può prescindere dall’empatia con i luoghi, preferendo la giusta misura ai gesti grandiosi e tenendo conto della fattibilità del progetto. La riflessione si sviluppa a partire dalla lettura scientifica del territorio sulla base di quattro tematiche trasversali: architettura e paesaggio, infrastrutture, società ed economia”.
Tra gli obiettivi già resi noti del progetto, rientra la volontà di assegnare specifico rilievo al contesto emergenziale post-sisma dell’Appennino Centrale, associando l’iniziativa al lancio di una call e attivare così “una relazione biunivoca con il territorio, con il coinvolgimento concreto delle comunità locali”.
Per quanto soggette a fenomeni deleteri quali il progressivo spopolamento, la mancanza di cura del paesaggio e la marginalizzazione sociale ed economica, non va dimenticato – ed evidentemente ne è ben consapevole Cucinella, se a loro è indirizzato il suo programma – che le aree interne equivalgono a circa il 60% dell’intero territorio italiano.
Portatrici di un’identità nazionale – o più, viste le molteplici realtà locali chiamate in causa – che va salvaguardata e valorizzata, non soltanto per l’estensione delle superfici interessate, ma per la loro stessa “stratificazione storico-culturale“.