Le opere di due fra i più importanti e rivoluzionari artisti contemporanei vengono messe in dialogo, in una grande mostra alla Fondazione Magnani-Rocca di Parma: ad accomunare gli esiti della pittura di Cézanne e Morandi, lo studio delle forme nei loro più essenziali termini.
Dal Museo Puškin di Mosca, per la prima volta in Italia, arriva alla Villa dei Capolavori di Parma – sede della Fondazione Magnani-Rocca – un’opera di Paul Cézanne appartenente al famoso ciclo delle Bagnanti, ovvero i Baigneurs del 1890-94. Il prestigioso prestito diventa occasione per un riallestimento al piano superiore della Villa, realizzando un confronto possibile solo in questa sede; infatti, in tre sale – dal 22 aprile al 10 settembre – saranno accostate le opere di due fra i più importanti e rivoluzionari artisti contemporanei, come spiega nella sua ultima intervista Luigi Magnani: “Ciò che mi affascina è la forma, tanto è vero che tra i moderni ho scelto Cézanne e Morandi, che non hanno nessun contenuto”.
Entrambi scelti dall’artefice della Fondazione Magnani-Rocca in persona, quindi, come fondamentali presenze per la sua collezione d’arte privata, sono a lui legati da un fil rouge costituito da una speciale affinità elettiva fatta di condivisa riservatezza, semplicità, rigore, sensibilità e comunanza di pensieri; oltre che da una ricerca condotta sul paesaggio e dall’analisi spaziale delle nature morte, caratterizzate da pochi e riconoscibili soggetti e da un attento scrutare dei lenti mutamenti della natura. Paul Cézanne, esploratore della struttura dell’immagine, parte infatti dal paesaggio come studio delle forme per riportarle ai loro termini essenziali, eleggendo in particolare la frutta come alleata contro l’inesorabile intervento del tempo, modificatore per definizione.
Tale ricerca non è certo indifferente a Giorgio Morandi, che inizia il suo percorso proprio sotto l’influenza cezanniana e prosegue di pari passo, sostituendo le bottiglie alla frutta, senza abbandonarlo mai. Un’influenza che troverà il suo culmine proprio nell’opera di Cézanne del Museo Puškin, radicale per i protagonisti delle avanguardie artistiche, tra cui il Cubismo, e della pittura di ricerca. Morandi incluso.
[Immagine in apertura: Paul Cézanne, Tasse et plat de cerises, circa 1890. Immagine nell’articolo: Giorgio Morandi, Natura morta con frutta, 1927, olio su tela]