L’irriverente fotografo americano è sbarcato in Laguna. Protagonista di un’ampia monografica che ne ripercorre la carriera e autore di una nuova serie, esposta in anteprima mondiale.
L’attesa è finalmente giunta al termine. La Casa dei Tre Oci di Venezia ha alzato il sipario su David LaChapelle. Lost + Found, la grande mostra dedicata dall’istituzione lagunare a uno dei più famosi artisti dell’obiettivo. Fino al 10 settembre, un centinaio di immagini offriranno al pubblico una panoramica sulla storia creativa di LaChapelle, iniziata negli anni Ottanta.
Curata da Reiner Opoku e Denis Curti, la rassegna guida i visitatori attraverso i piani della dimora veneziana e gli snodi essenziali della carriera del fotografo originario del Connecticut, ma salito alla ribalta della notorietà sullo sfondo di New York, grazie anche all’incontro con Andy Warhol. Fu proprio il nume tutelare della Pop Art a fornirgli il primo incarico professionale come fotografo per la rivista Interview.
Il mondo della pubblicità e l’immaginario contemporaneo dell’epoca, fondato anche e soprattutto sulle logica del superfluo, dell’apparenza e del benessere a tutti i costi, sono le ispirazioni da cui prende le mosse la dissacrante poetica di LaChapelle, innervata da una profonda riflessione sull’idea di merce e di consumo. Ecco allora che i primi scatti in bianco e nero cedono il posto alle note immagini dai colori vividi e lucidi, animate da icone pop e celebrità alla moda.
Oltre a riunire opere e serie ormai famose in tutto il mondo, la mostra punta i riflettori su undici scatti inediti, raccolti sotto il nome di New World e presentati a Venezia in anteprima mondiale. Scorci edenici avvolgono figure umane caratterizzate da cromie ancora una volta accese e calate in una dimensione gioiosa, di speranza.
[Immagine in apertura: The First Supper, 2017 © David LaChapelle]