A Boston, nello studio di Matisse

16 Aprile 2017

Henri Matisse with his collection of Kuba cloths and a Samoan tapa, Vence - France, 1944. Courtesy Museum of Fine Arts, Boston

Fino al 9 luglio, il Museum of Fine Arts di Boston fa da cornice alla prima mostra dedicata alla collezione personale di Henri Matisse, colonna portante delle avanguardie del secolo scorso e rivoluzionario interprete del linguaggio visivo.

Per la prima volta i riflettori sono puntati sulla raccolta di oggetti posseduti dall’artista, che costituivano una linfa inesauribile per la sua pratica. Matisse in the Studio regala al pubblico una prospettiva inedita sulla parabola creativa di Matisse, “narrata” dai manufatti di cui quest’ultimo amava circondarsi.

Sono diversi e affascinanti gli oggetti che animano la rassegna statunitense, posti in relazione con una serie di opere realizzate dall’artista francese nell’arco della sua carriera. Si va da una brocca di peltro a una cioccolatiera ricevuta come regalo nuziale, da un vaso acquistato in Andalusia a tessuti, suppellettili e maschere di provenienza islamica, africana e asiatica.

Disposti lungo un percorso tematico – The Object Is an Actor, The Nude, The Face, Studio as Theatre, Essential Forms – gli oggetti instaurano un efficace dialogo con circa trentasei dipinti, ventisei disegni, undici bronzi, nove ritagli, tre stampe e un libro illustrato dallo stesso Matisse. Suggerendo una visione a tutto tondo sull’opera di un artista d’eccezione.

[Immagine in apertura: Henri Matisse with his collection of Kuba cloths and a Samoan tapa, Vence – France, 1944. Courtesy Museum of Fine Arts, Boston]