C'è anche una straordinaria retrospettiva su Alberto Giacometti nella programmazione per l'estate della Tate Modern. Con un focus sulle relazioni personali dell’artista, capaci di incidere nella sua carriera estesa per oltre un cinquantennio. A Londra, dal 10 maggio al 10 settembre 2017.
Non ha certo bisogno di presentazioni Alberto Giacometti, scultore, pittore e disegnatore di origine svizzera cui la Tate Modern ha scelto di destinare un nuovo approfondimento a venti anni dall’ultima monografica organizzata nel Regno Unito. Con oltre 250 opere, provenienti dagli archivi e dalla collazione della Fondazione Alberto e Annette Giacometti di Parigi, l’artista noto al grande pubblico per le sue imponenti figure allungate si candida come uno dei protagonisti dell’estate espositiva londinese.
Gli spazi della Tate Modern accolgono un corpus eccezione di lavori che comprende anche le sue sculture in gesso e disegni raramente esposti al pubblico: una selezione che consentirà di leggere la sua produzione in maniera più scrupolosa.
Particolarmente noto per i lavori eseguiti utilizzando il bronzo, in questa occasione Giacometti viene indagato attraverso i risultati conseguiti misurandosi con altri materiali: il gesso e l’argilla, sono infatti “co-protagonisti” del percorso, documentando la capacità di modellazione dell’artista e il suo costante slancio verso la sperimentazione. Esposte in poche occasioni a causa della loro fragilità, le sculture in gesso costituiscono un nucleo rilevante della rassegna londinese.
In particolare i visitatori avranno la possibilità di ammirare Le Femmes de Venise riunite per la prima volta dopo 60 anni. Le 6 sculture, parte integrante del gruppo in gesso con il quale la Francia si presentò alla Biennale di Venezia del 1956, sono state eccezionalmente ricomposte per l’occasione. Ciascuna raffigura un soggetto femminile, in piedi e con il corpo allungato in puro “stile Giacometti”.
A integrazione di questa opera, inoltre, saranno proposte due ulteriori sculture in gesso. Si tratta di lavori che l’artista espose alla Kunsthalle di Berna, sempre nel 1956, connessi con una fase specifica della sua produzione: in tutti questi casi, il punto di partenza fu lo studio approfondito del corpo di sua moglie Annette. Per la grande mostra londinese la Fondazione Alberto e Annette Giacometti ha scelto di restaurarle e riassemblarle.
Con testi curati da Frances Morris, direttrice della Tate Modern, da Lena Fritsch, assistente curatrice alla Tate Modern, da Catherine Grenier, direttrice della Fondazione Alberto e Annette Giacometti e da Mathilde Lecuyer, responsabile della ricerca e delle arti grafiche alla Fondazione Alberto e Annette Giacometti, il catalogo della mostra raccoglie in oltre 250 pagine anche 220 illustrazioni a colori. Tra scatti delle installazioni, tavole a colori, fotografie, disegni, estratti e rappresentazioni dello studio dell’artista svizzero, propone alcuni contenuti ad oggi mai pubblicati.
[Immagine in apertura: Alberto Giacometti, The Hand, 1947, Kunsthaus Zürich, Alberto Giacometti Stiftung © Alberto Giacometti Estate, ACS/DACS, 2017]