6 Maggio 2017
Nello stesso mese in cui l'artista originaria di Agrigento inaugura un progetto speciale per il Palacio de Cristal - Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, a Milano apre i battenti un'ampia personale. Tra film in 35 e 16mm, sculture cinetiche e interventi site-specific.
Con From Source to Poem to Rhythm to Reader il Pirelli HangarBicocca si concentra sulla visione artistica di Rosa Barba. Dal 5 maggio al 8 ottobre 2017, infatti, la pluripremiata artista originaria di Agrigento – di base a Berlino – è al centro di una personale a cura di Roberta Tenconi.
L’itinerario proposto nello spazio dello Shed, all’interno dell’istituzione milanese, ripercorre la sua produzione dal 2009 fino ai giorni nostri, con uno sguardo che abbraccia produzioni eterogenee per tema e linguaggio.
Le 14 opere presenti comprendono film in 35 e 16mm, sculture cinetiche e interventi site-specific. La ricerca di Barba, presente con continuità in mostre e rassegne internazionali, si concentra sulle “qualità poetiche del paesaggio naturale e umano, sui luoghi come archivio della memoria e scardinando il concetto di tempo lineare“. In particolare, nei suoi lavori video l’occhio è conquistato da immagini dall’esito potente, ritratti di architetture obsolete e paesaggi naturali, riprese di deserti remoti: si tratta di presenze ricorrenti.
In mostra cinque film presentati sono ancora inediti in Italia, come nel caso di The Empirical Effect. Realizzato nel 2009, propone un’indagine sul paesaggio del Vesuvio, inteso dall’artista come “metafora delle complesse relazioni tra società e politica in Italia“. Presenti anche i due più recenti lavori: Enigmatic Whisper, del 2017, girato nello studio di Alexander Calder, e From Source to Poem, datato 2016.
“Attraverso i miei film – ha dichiarato Rosa Barba, in una conversazione con Mirjam Varadinis e Solveig Øvstebø, nel 2013 – intendo esprimere l’idea che il tempo sia fatto di storie di individui e di piccole comunità, e che sia un fenomeno flessibile e malleabile. Nei miei film ci sono diverse linee temporali che corrono parallele. Utilizzo un punto di vista da osservatore esterno, senza pregiudizi. Ritengo che la realtà sia un’invenzione, generata dall’interpretazione individuale di eventi reali. I miei film giocano con l’idea che ogni scena possa avvenire nel futuro così come nel passato, in un tentativo di manifestarsi come una soluzione utopica.”
[Immagine in apertura: Rosa Barba, From Source to Poem, 2016, immagine dal film
© Rosa Barba. Co-produzione: CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux e Pirelli
HangarBicocca, Milano, con la participazione di Tabakalera, Donostia]