Fino al 15 settembre il Museo Nivola di Orani, in provincia di Nuoro, realizzato all'interno di un parco nel cuore della Sardegna, ospita la mostra "Haystacks". Esposte sculture in legno, realizzate dall'architetto Michele De Lucchi.
Prende il via il 30 giugno Haystacks, la mostra dedicata ai Pagliai che presenta al pubblico una recente serie di sculture in legno opera dell’architetto Michele De Lucchi. A ospitarla è il Museo Nivola di Orani (Nuoro), istituzione dedicata all’opera di Costantino Nivola che – oltre a esporre e conservare la collezione permanente, articolata in oltre duecento sculture, dipinti e disegni dell’artista – organizza mostre temporanee in larga parte focalizzate sul rapporto fra l’arte, l’architettura e il paesaggio.
Curata da Giuliana Altea, Antonella Camarda, Richard Ingersoll e sostenuta dalla Fondazione di Sardegna, Haystacks fa luce su uno specifico filone della produzione di Michele De Lucchi.
Dopo la rassegna su Andrea Branzi, la nuova mostra – aperta fino al 15 settembre 2017 – permette di penetrare in un ambito più intimo e privato della ricerca dell’architetto noto a livello internazionale. Da anni, infatti, De Lucchi realizza a mano oggetti in legno raffiguranti edifici nel laboratorio della sua casa di Angera, presso Varese. Sebbene non corrispondano a nessun’architettura in particolare e siano privi di spazi interni, offrono una preziosa testimonianza della multiforme attività del progettista il cui nome si lega a oggetti di design considerati icone della nostra epoca, edifici e anche allestimenti museali.
Cuore della mostra sarda è la serie recente dei Pagliai, strutture dalla forma densa e compatta ottenuta tramite la sovrapposizione di elementi, introdotte in questi termini dallo stesso progettista: “Tagliare l’erba e raccogliere il fieno, nei covoni prima nei pagliai poi, è un’operazione ancestrale oramai in disuso che però conserva nella mentalità comune l’impellenza e la poesia di prepararsi al futuro, ai mesi freddi dell’inverno. L’oggetto pagliaio è forse la forma architettonica per eccellenza: pura, essenziale e unica. È uguale visto da tutti i lati, è un segno riconoscibile nel territorio, interviene con discrezione e bellezza sul paesaggio. È una forma che può cambiare significato nel paesaggio mentale di ognuno di noi, dipende dalla distanza da cui lo osserviamo e dagli oggetti che lo circondano. È costruito sovrapponendo materiale sopra materiale, fino a una dimensione umana che la capacità manuale dell’uomo sappia produrre e utilizzare. Il pagliaio è un’immagine comune di positiva attenzione al pianeta.”
Esposti, inoltre, ulteriori modelli lignei relativi ad altre serie e un video che fa luce sul processo creativo di De Lucchi.