I grandi artisti del Rinascimento, raccontati da Luca Pacioli

12 Giugno 2017

Frà Damiano Zambelli da Bergamo, Composizioni di solidi geometrici, 1538 circa Bologna, Museo di San Domenico

Nel cinquecentenario della morte di Luca Pacioli, Sansepolcro dedica a uno dei suoi cittadini più illustri una mostra affascinante, Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo, allestita al Museo Civico fino al 24 settembre. Figura poliedrica, dotata di ingegno e senso critico, Pacioli seppe imporsi grazie a uno spiccato talento in ambito matematico, che gli consentì di redigere il famoso trattato De Divina Proportione, illustrato da Leonardo da Vinci.

Insegnante, massima autorità del tempo sul fronte della geometria solida e frequentatore delle corti rinascimentali, Pacioli entrò in contatto con un numero impressionante di artisti. Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Bramante, Raffaello, Albrecht Dürer e lo stesso Leonardo sono solo alcuni dei maestri con cui Pacioli strinse importanti legami di amicizia, ispirandone talvolta le riflessioni.

La mostra, curata da Stefano Zuffi, intende esplorare i rapporti fra Pacioli e i grandi pittori del suo tempo, puntando lo sguardo su un venticinquennio cruciale per lo sviluppo dell’età moderna – compreso fra il 1492, anno della scomparsa di Piero della Francesca e della scoperta del Nuovo Continente e il 1517, anno della morte di Pacioli ma anche momento chiave per la Riforma di Martin Lutero.

[Immagine in apertura: Frà Damiano Zambelli da Bergamo, Composizioni di solidi geometrici, dettaglio, 1538 circa, Bologna, Museo di San Domenico]