Arriva a Milano una rappresentazione multimediale totalmente immersiva, omaggio high tech al padre fondatore della Secessione Viennese. Dal 26 luglio al 7 gennaio 2018.
In quale contesto sociale e culturale nel quale operò Gustav Klimt? Quali suggestioni, anche nella musica, nelle arti applicate, nel design e nell’architettura accompagnarono la genesi di alcune delle opere più celebri del pittore austriaco? Alla figura cardine della Vienna Secessionista di fine Ottocento e inizio Novecento è dedicato il progetto Klimt Experience, il percorso multisensoriale ideato da Cross Media che il MUDEC – Museo delle Culture di Milano accoglie nei propri spazi espositivi dal 26 luglio al 7 gennaio 2018.
Nelle settimane di apertura, i residenti del capoluogo lombardo e i turisti in visita in città potranno misurarsi con una sorprendente esperienza multimediale che promette di “entusiasmare, affascinare, emozionare e meravigliare“. All’interno di una experience-room, i visitatori potranno infatti misurarsi con un’installazione immersiva a 360 gradi, nella quale tutto lo spazio messo a disposizione viene impiegato.
In questo modo, pareti, soffitto e pavimento mutano temporaneamente il proprio aspetto grazie a una successione di immagini in alta definizione: ben 700 le opere riprodotte per l’occasione, offrendo un’esaustiva panoramica il cui risultato è “un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Klimt, dagli esordi agli ultimi dipinti“.
Dal punto di vista tecnico, Klimt Experience è reso possibile grazie all’impiego del sistema Matrix X-Dimension: concepito in esclusiva per questo progetto, è dotato di 30 proiettori laser, in grado di trasmettere sui megaschermi dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full HD.
A rafforzare l’immersione nelle atmosfere dell’epoca di Klimt anche fotografie d’epoca, relative alla vita dell’artista, e ricostruzioni tridimensionali della capitale austriaca come dove apparire nei primi del Novecento: una città in fermento, nella quale sorgevano anche innovative architetture come il Palazzo della Secessione.
Accompagna la visita anche una colonna sonora di alto livello che raccoglie brani composti da Strauss, Mozart, Wagner, Lehár, Beethoven, Bach, Orff e Webern, a testimonianza del rilievo che questo genere ebbe nella produzione pittorica di Klimt. La sua parabola artistica e umana, inoltre, può essere approfondita attraverso l’apparato informativo e didattico disponibile nell’area d’introduzione alla mostra.