Usare i telefoni pubblici è una pratica che non appartiene più alla vita quotidiana. Eppure le cabine possono tornare a vivere, come ha dimostrato l'artista Aman Mojadidi che, a Times Square, le ha rese protagoniste di un'installazione finalizzata a sensibilizzare sul tema della migrazione, sempre attuale.
Fino al al 5 settembre prossimo, all’incrocio tra la 46ma strada e la Settima Avenue, chiunque lo desideri potrà misurarsi con Once Upon a Place, installazione appositamente concepita per New York dall’artista statunitense di origini afghane Aman Mojadidi. Traducibile in italiano con C’era una volta un posto, l’opera pubblica ha previsto il reimpiego di tre storiche cabine telefoniche, ricollocate in uno spazio pubblico per un’importante operazione di ascolto. Alzando la cornetta, ovvero recuperando un gesto caduto in disuso a causa dell’ormai prevalente ricorso alla telefonia mobile, sarà possibile ascoltare storie di immigrazione raccontate direttamente dai protagonisti.
“Sono rimasto colpito dalla rimozione delle cabine telefoniche” ha dichiarato Mojadidi al New York Times “e dalla progressiva scomparsa di un fenomeno a me caro.” Questo il punto di partenza del nuovo lavoro dell’artista, che ha agito sul filo della memoria e della nostalgia, cercando di attivare connessioni con uno dei grandi temi di attualità a livello internazionale, estremamente dibattuto anche negli Stati Uniti dell’era Trump. A partire dalla suggestione esercitata su di lui dalla possibilità di “recuperare” alcune delle storie che, negli anni, sono state veicolate da una persona all’altra attraverso i telefoni pubblici, l’artista ha registrato, per diversi mesi, racconti e testimonianze dirette. Questa prima parte del processo artistico, compresa nel periodo di residenza promosso da Times Square Arts, lo ha portato ad attraversare l’intera città. Muovendosi tra i quartieri di New York, Aman Mojadidi si è relazionato con decine di persone per le quali l’esperienza dell’immigrazione ha costituito un punto di svolta.
Le 70 storie di Once Upon a Place hanno una durata variabile da 2 a 15 minuti e offrono un ampio spaccato dei diversi background – e destini – delle persone che negli Stati Uniti hanno iniziato una nuova vita: alcuni lo hanno fatto in maniera deliberata, altri sono stati spinti dalla necessità di mettersi al riparo da situazioni di conflitto sociale o da convulsi scenari politici. Nella dimensione raccolta delle cabine telefoniche recuperate, gli utenti potranno anche approfondire la conoscenza delle singole vicende: contenuti aggiuntivi sono disponibili nella rubrica telefonica all’interno.