Sono datate 2154, 3212, 2071, 2416 le iscrizioni collocate dal collettivo artistico DustyEye in giro per Roma. Veri e propri dispacci dal futuro della Capitale, parte integrante del progetto "Il Migliore dei Futuri Possibili".
Nessuno è in grado di definire con esattezza il futuro verso cui tende la propria vita, eppure questo non impedisce, almeno, di provare a immaginarlo a partire dalla situazione attuale.
Nonostante abbiano scelto di denominare il loro proprio intervento Il Migliore dei Futuri Possibili, per gli artisti del team DustyEye l’avvenire non sembra essere esattamente roseo. Al Pigneto, in Piazza Navona, a Piazzale Flaminio e in altri luoghi simbolo dell’identità di Roma, questo collettivo che opera in formazione congiunta – e anonima – dai primi anni Dieci ha collocato una serie di iscrizioni.
Sotto al loro logo, in ciascun caso raccontano sinteticamente eventi – in larga parte drammatici – avvenuti nel prossimo futuro. “Niente preamboli, abbiamo viaggiato nel Tempo, – dichiarano gli artisti sul loro sito internet. – Se il Passato ha deciso di precederci avrà avuto le sue buone ragioni, ci sembrava maleducato andarlo a disturbare. Abbiamo valicato i confini del Domani.” Le targhe commemorative, posizionate in strade e piazze della Capitale, spingono residenti e visitatori a chiedersi se le azioni del presente non possano davvero costituire il punto di partenza per gli scenari, a tratti davvero catastrofici, concepiti dai membri del collettivo DustyEye.
Impiegando un format desunto dal passato come la targa, ma ancora ampiamente utilizzato in tutto il Paese, la riflessione incoraggiata da questa operazione spinge a riconsiderare il ruolo delle nuove tecnologie e fenomeni come la sovraesposizione sui social network.
Quali possono essere le implicazioni sul fronte dei rapporti umani? “In questo luogo – riporta una delle targe – furono brutalmente giustiziati ventidue giovani rei di non possedere un profilo social puniti come apolidi digitali. 30 maggio 2095“.