Dal 26 agosto, un nuovo appuntamento espositivo promosso dal Metropolitan raccoglie oltre 120 vedute, distribuite secondo un criterio tematico e accomunate dal peculiare gusto orientale nella rappresentazione del paesaggio.
Con la mostra Streams and Mountains without End: Landscape Traditions of China il Metropolitan Museum of Art di New York accende i riflettori sulla tradizione della rappresentazione del paesaggio nel Paese orientale.
In apertura il 26 agosto prossimo, questo nuovo appuntamento espositivo promosso dall’istituzione statunitense raccoglie oltre 120 vedute, distribuite secondo un criterio tematico.
Non solo dipinti, ma anche rappresentazioni a tema ambientale su supporti in tessuto e ceramica, soggetti realizzati su sculture di bambù e oggetti in altri materiali compongono la mostra.
Accostando opere in larga parte provenienti dalla collezione permanente del Met e circa una dozzina di lavori concessi da prestatori privati, Streams and Mountains without End introduce i visitatori nell’affascinante dimensione del paesaggio cinese, mettendo in evidenza peculiarità e differenze relative a diverse fasi artistiche. Soggetti come alberi, ruscelli e montagne risultano onnipresenti indipendentemente dal periodo di esecuzione.
Nel corpus di opere selezionate per l’appuntamento emergono alcuni handscroll – i tradizionali rotoli manoscritti della tradizione asiatica, a sviluppo orizzontale – risalenti alla dinastia Song (960-1279); una successiva versione, del XV secolo, dal titolo The Four Seasons e due capolavori legati alla dinastia Qing. Si tratta di Ten Thousand Miles along the Yellow River, datato tra il 1690 e il 1722, e di The Qianlong Emperor’s Southern Inspection Tour, quest’ultimo realizzato dall’artista Xu Yang, nel 1770 (in apertura, l’immagine raffigurata sul rotolo numero 6).
Resa possibile grazie al contributo del Joseph Hotung Fund, la mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2019, rispettando tre cicli di apertura.