Architetture di luce al Castello di Karlsruhe

17 Agosto 2017


Si rinnova, fino al 10 settembre prossimo, l’appuntamento con il Schlosslichtspiele Festival di Karlsruhe, in Germania. Per oltre un mese l’evento ad accesso gratuito, parte integrante del programma Heimattage Baden-Württemberg ‒ l’annuale celebrazione della cultura e della tradizione locali ‒ trasforma la facciata barocca del castello della città tedesca nello “scenario” per affascinanti proiezioni d’autore.

Quest’anno la presenza degli architetti è particolarmente significativa: l’evento propone infatti un’indagine sulle nuove forme di architettura. Tra i partecipanti a emergere sono i nomi dello studio Zaha Hadid Architects, autore del progetto di light mapping Behaviour Morphe, di Hani Rashid e Lise Anne Couture, fondatori nel 1989 dello studio Asymptote, con sede a New York, e di Greg Lynn, vincitore nel 2008 del Leone d’Oro alla Biennale di Architettura di Venezia.

Il palinsesto si completa con i contributi messi a punto dal designer e 3D artist israeliano Eyal Gever ‒ formatosi presso la Bezalel Academy of the Arts and Design di Gerusalemme e pluripremiato per le sue innovative opere nei campi del multi-media design e della tecnologia ‒ e dal collettivo artistico URBANSCREEN, di base a Brema, già vincitore di importanti riconoscimenti internazionali, tra cui il German Prize for Lighting Design in the light art. Al Schlosslichtspiele Festival 2017 prendono parte anche gli artisti ungheresi Maxin10sity, con all’attivo proiezioni al Teatro Bolshoi di Mosca, alla Porta di Brandeburgo e nel Palazzo del Parlamento di Bucarest.

Lo studio fondato da Zaha Hadid, in particolare, firma un progetto frutto della collaborazione con gli artisti digitali e ricercatori in computer science Andy Lomas e Mubbasir Kapadia e con il musicista Max Cooper. Behaviour Morphe convoglia sulla facciata del castello cittadino, risalente al XVIII secolo, possibili scenari dell’abitare del futuro. La mappatura sviluppata impiega moderni strumenti di simulazione spaziale digitale: “Nuovi spazi virtuali dinamici vengono definiti utilizzando i dati in tempo reale che interpretano le interazioni di attori virtuali” ‒ ha spiegato Patrick Schumacher, attuale direttore dello studio Zaha Hadid Architects. “Questi spazi vengono poi esplorati con sistemi di crescita interattivi che emulano il processo evolutivo della natura, dimostrando il potenziale delle simulazioni metamorfiche e della morfogenetica digitale”.