Nella città svizzera di Winterthur, una collettiva in apertura l'8 settembre affronta il tema dei diversi hobby praticati nel mondo, tra cui la fotografia, per un'indagine sul tempo libero e sulle modalità con cui viene vissuto. Tra "cultura amatoriale" e professionalità.
Curata da Pierre Hourquet, Anna Planas e Thomas Seelig la nuova mostra ospitata negli spazi del Fotomuseum Winterthur in Svizzera, a partire dall’8 settembre, offre una lente di ingrandimento per cogliere le molteplici declinazioni del concetto di hobby.
Aperta fino al 28 gennaio 2018, The Hobbyist – Hobbies, Photography and the Hobby of Photography è una collettiva che mira a indagare “un fenomeno così diverso e partecipativo che difficilmente può essere affrontato attraverso una mostra classica“, come hanno precisato i curatori.
Per l’occasione sono state infatti selezionate immagini di fotografi come Chris Burden, Jeremy Deller/Alan Kane, Stephanie Kiwitt, Mike Mandel, NEOZOON, Bill Owens e Lotte Reimann. Queste fotografie vengono proposte insieme ad annunci e pubblicità vintage per la televisione, oltre a saggi e testi di approfondimento, tra cui alcune analisi estratte dalle opere del filosofo Theodore W. Adorno.
Come suggerisce il titolo, la mostra estende l’analisi anche lo stesso mezzo fotografico, per analizzare la fotografia stessa nell’accezione di hobby, tra l’impiego di mezzi tradizionali e l’imperante successo della comunicazione digitale.
[Immagine in apertura: Fotografia tratta da Paloma al aire, 2011 © Ricardo Cases]