In occasione della mostra di Londra, solo il 25, 26 e 27 settembre sbarca nei cinema italiani il film evento che guida gli spettatori attraverso la vita e le opere del pittore che fece innamorare Monet, Van Gogh e Picasso. Per una visita esclusiva tra i luoghi in cui visse e le sale dell’esposizione del British Museum
Se la fascinazione del mondo occidentale per l’Estremo Oriente è di lunga data, quel peculiare fenomeno ottocentesco definito poi “giapponismo” ha in Hokusai il suo artista più ammirato (e copiato).
Classe 1760, la sua opera più iconica e famosa – La Grande Onda – è stata riprodotta quanto la Gioconda di Leonardo da Vinci, ispirando – insieme a un’altra serie di immagini ormai passate alla storia, le 100 vedute del Monte Fuji – più di una generazione di artisti, da Monet a Van Gogh e Picasso.
L’importanza capitale di Hokusai nello sviluppo di un certo stile nell’arte moderna, fatto di forme sintetiche e palette cromatiche ricercatissime, è stata ampiamente riconosciuta dalla grande mostra allestita presso il British Museum fino allo scorso 25 agosto.
Proprio a partire dall’eccezionale retrospettiva londinese è stato realizzato il lungometraggio Hokusai dal British Museum, parte della nuova stagione de La grande arte al cinema, che sarà distribuito da Nexo Digital nelle sale italiane (l’elenco completo dei cinema aderenti è sul sito nexodigital.it) esclusivamente nelle giornate del 25, 26 e 27 settembre.
Il primo documentario inglese dedicato al celebre artista nipponico guida il pubblico alla scoperta di un Maestro che ha saputo superare i confini culturali tra Oriente e Occidente, grazie anche al supporto di studiosi appassionati e altri artisti che non sono rimasti immuni al fascino delle sue opere, come David Hockney.
Oltre naturalmente a raccontare vita e carriera del pittore, il film costituisce l’occasione per compiere una visita esclusiva attraverso le sale della grande mostra di Londra Hokusai: beyond the Great Wave. Presentato dallo storico dell’arte Andrew Graham-Dixon con gli artisti Grayson Perry, Kate Malone e Maggi Hambling, il tour è stato creato appositamente per il pubblico del cinema. Faremo quindi la conoscenza di Tim Clark, il curatore dell’esposizione, e Roger Keyes, appassionato studioso che da quasi 50 anni si dedica alla disanima delle stampe di Hokusai.
Co-prodotto con NHK (Japan Broadcasting Corporation) con riprese in 8K, il racconto dell’arte di Hokusai procede attraverso incredibili dettagli rivelatori: sfruttando le potenzialità del digitale e delle tecnologie più innovative, il documentario permette di esaminare stampe e dipinti in nuovi modi, mentre anni di studi permettono ai “ciceroni” di svelare inediti significati nell’opera dell’artista.
È intensa la stessa biografia di Hokusai, punteggiata da una lunga successione di successi e grandi drammi. Si pensi che, per quanto famosa è divenuta la sua opera, dopo essere rimasto vedovo e aver subito un ictus, Hokusai trascorrerà gli ultimi anni della sua vita in povertà, in compagnia della figlia Oi. Ugualmente, l’autore continuerà imperterrito a lavorare e perseguire quella perfezione che – stando a quanto ci ha lasciato – sarebbe arrivata all’età di 110 anni. Non riuscirà a vivere così a lungo, pur spegnendosi a 90 anni in un’epoca in cui l’aspettativa di vita si attestava ad appena la metà. In qualche modo, comunque, il suo desiderio di longevità può dirsi appagato: venerato dagli artisti attivi in Francia nell’Ottocento, il mito di Hokusai non si è mai esaurito. Arrivando fino a questo straordinario film.