Sempre più autonome, complice l’inarrestabile sviluppo dell’intelligenza artificiale, le macchine sembrano acquisire indipendenza anche in ambiti non necessariamente utili all’uomo.
Sta facendo il giro del mondo la notizia del robot che, ispirato dal suono del mare, vaga sulla spiaggia e si diletta nello scrivere versi poetici sulla battigia. Il nome del progetto che ha dato vita a questa “macchina poetica” è, appunto, Poet on the Shore e l’autrice è la designer cinese Yuxi Liu.
Il robot, le cui fattezze non hanno alcun richiamo antropomorfo, è dotato di un’intelligenza artificiale che gli permette di reagire all’ambiente marino e di comporre versi che lui stesso disegna sulla spiaggia. Grazie a un sistema di sensori, infatti, il robot è capace di percepire il contesto circostante e di trarne ispirazione per le sue poesie.
Poet on the Shore è un esempio delle nuove frontiere raggiunte dalla macchine munite di intelligenza artificiale: compiere azioni non necessariamente utili all’uomo, ma simbolo della loro acquisita capacità percettiva.