Alan Sonfist e Carlo Scoccianti: un dialogo tra arte e Natura

23 Ottobre 2017


Unificate dall’impiego del ferro, le due nuove opere realizzate rispettivamente dall’artista statunitense Alan Sonfist – tra i pionieri della Land Art, è divenuto celebre con Time Landscape (1965), opera nella quale ha “ricostruito”, nel Greenwich Village a New York, una foresta popolata dalla flora indigena – e dal biologo e artista italiano Carlo Scoccianti sono state ideate per entrare in relazione, nel lungo periodo, con gli elementi naturali identitari del sito di inserimento.
Posizionate entrambe nel Parco dei Renai di Signa, situato a pochi chilometri da Firenze, più precisamente nel punto in cui il torrente Bisenzio confluisce nell’Arno, L’isola del paradiso di Sonfist e Basamenti per statue viventi di Scoccianti sono infatti destinate a entrare in contatto con la flora e la fauna di questo ambiente. Nel corso dell’inaugurazione ufficiale, prevista per la prossima primavera, sarà possibile cogliere con pienezza la funzione per la quale sono state concepite.

Collocata in un lago di nuova formazione, a ridosso di un’area in cui sono in corso attività di estrazione della ghiaia, la scultura di Sonfist con il passare del tempo diverrà un’isola verde galleggiante: sulla sua superficie metallica, realizzata esclusivamente con materiali di riciclo, saranno impiantate una selezione di specie vegetali autoctone. Crescendo e prolificando, offriranno un luogo di sosta e di refrigerio, all’interno dello specchio d’acqua, per gli uccelli locali e di passo.
Nell’intervento di Scoccianti, già autore di opere che testimoniano consapevolezza scientifica e un profondo impegno verso la tutela dell’ambiente e delle specie faunistiche, tre elementi forniranno un utile supporto per gli uccelli – in particolare per gli aironi – della zona. “Costruire nuovi habitat di foresta planiziale adatti agli Aironi è una priorità dal punto di vista della conservazione e, allo stesso tempo, dal punto di vista della ricomparsa di questi importanti paesaggi – ha precisato a riguardo Scoccianti. – Con quest’opera un vecchio bacino di escavazione in stato di abbandono è stato ridisegnato in modo da presentare nella parte centrale vaste aree isolate, completamente circondate da acque profonde, sulle quali far crescere negli anni l’ambiente forestale umido.”

[Immagine in apertura: Carlo Scoccianti, Basamenti per statue viventi, photo by Peppe Maisto]