Dopo numerose conferme e smentite, un team di archeologici pare essere riuscito nell’impresa di decifrare un’antichissima iscrizione. Il contenuto sembra rimandare alle vicende di un popolo misterioso, responsabile di una "guerra mondiale" che mise fine all'Età del Bronzo.
È una scoperta davvero rivoluzionaria quella che un team di archeologi svizzero-olandese pare aver compiuto. L’oggetto di tanto clamore è la decifrazione di quanto riportato su una tavoletta di pietra risalente a 3200 anni fa, il cui contenuto pare alludere alla storia di un enigmatico “Popolo del Mare” responsabile, in base alle ipotesi avanzate dal team e dallo studioso James Mellaart, della fine dell’Età del Bronzo in seguito a una sorta di conflitto generale in area mediterranea.
Secondo il racconto di Atlas Obscura, la preziosa tavoletta fu ritrovata nel 1878 in un piccolo villaggio dell’attuale Turchia e la sua iscrizione sembra essere stata copiata dall’archeologo francese Georges Perrot, prima che la tavoletta fosse utilizzata dagli abitanti del villaggio per costruire una nuova moschea. Secondo gli studiosi l’iscrizione, prodotta nella rarissima lingua luvia, potrebbe evocare la storia del misterioso “Popolo del Mare” cui alludono alcuni geroglifici egizi.
L’archeologo svizzero Eberhard Zangger ipotizza addirittura che il popolo dei Luvi possa essere responsabile di una sorta di “Guerra Mondiale numero zero”, che mise fine agli equilibri del Mediterraneo orientale 3200 anni fa. Non tutti gli studiosi concordano sull’argomento: per saperne qualcosa di più bisognerà attendere il prossimo dicembre, quando la traduzione dell’inestimabile messaggio sarà pubblicata sulla rivista Proceedings of the Dutch Archaeological and Historical Society – TALANTA.