Duchamp, Magritte, Dalí. Tre maestri del ‘900 a Bologna

15 Ottobre 2017


Mancano solo poche ore all’inaugurazione ufficiale di Duchamp, Magritte, Dalí. I Rivoluzionari del ‘900, la rassegna che dal 16 ottobre all’11 febbraio sarà allestita fra le sale di Palazzo Albergati, a Bologna. Curata da Adina Kamien-Kazhdan, la mostra punterà lo sguardo sulle Avanguardie del secolo scorso, riunendo nella città emiliana oltre 200 opere organizzate attorno a una serie di nuclei tematici.

I capolavori esposti provengono dall’Israel Museum di Gerusalemme e molti di loro sono parte integrante della raccolta creata nel corso dei decenni da Arturo Schwarz ‒ storico dell’arte, scrittore e collezionista esperto di Surrealismo e Dadaismo ‒ che ha fatto dono a Israele della sua preziosissima biblioteca di testi surrealisti e dada.

L’attesa nei confronti della mostra bolognese è comprensibilmente alta, soprattutto se si pensa alla portata rivoluzionaria delle opere che affolleranno le sale del palazzo ‒ dipinti, ready-made, sculture e collage. Si spazia da Le Chateau de Pyrenees di Magritte, potente immagine guida della rassegna, alla celeberrima Gioconda di Duchamp L.H.O.O.Q. (nell’immagine in apertura, un particolare) fino al Surrealist Essay di Salvador Dalí.

Il pubblico avrà anche la possibilità di ammirare la famosa scultura di Man Ray intitolata Main Ray e Waistcoat for Benjamin Peret di Duchamp, l’iconico gilet rosso che accende ancora una volta i riflettori sulla detonante logica del ready-made.
Miró Ernst, Picabia e Tanguy sono solo alcune delle altre personalità incluse in una mostra che si preannuncia imperdibile.