La città modenese ospita una preziosa rassegna dedicata a una delle colonne portanti del movimento futurista. Oltre venti opere custodite da collezioni private regalano al pubblico un efficace colpo d’occhio sulla poetica di Fortunato Depero, capace di spaziare dagli arazzi ai manifesti pubblicitari.
È intitolata a un indiscusso caposaldo del Futurismo la mostra che, fino alll’11 novembre, anima lo studio di consulenza Art Consulting nel cuore di Modena. Curata da Marco Bertoli, la rassegna propone una serie di olii, arazzi, disegni preparatori e acquerelli realizzati dal vulcanico artista fra il 1917 e il 1947.
Un vero e proprio focus su 30 anni di attività di Fortunato Depero, da cui emergono le 24 opere esposte, normalmente conservate nell’ambito di importanti collezioni private. Selezionati da Bertoli, consulente per la casa d’aste Christie’s a New York e Londra dal 2005, i lavori evocano tutto il talento dell’artista sul piano della rivisitazione iconografica, specie in ambito pubblicitario.
Ecco allora che, fra le opere in mostra, compaiono i primi “arazzi” futuristi, i molteplici studi per i manifesti pubblicitari come quelli, celeberrimi, con protagonista la Campari, e le copertine per riviste note in tutto il mondo ‒ Vogue è uno degli esempi più illustri. Spazio, inoltre, a opere del calibro di Danza di coni, Donne del tropico e Numeri, la serie di collage di carte colorate.
[Immagine in apertura: Fortunato Depero, I selvaggi, composizione per arazzo, 1920]