Uno dei giganti dell’Arte Povera sta per essere celebrato nella prima rassegna a lui dedicata da un museo pubblico torinese. Riflettori accesi sul Castello di Rivoli, ospite di una mostra che lascerà il segno.
L’attesa è quasi giunta al termine. Da sabato 2 novembre il Castello di Rivoli aprirà al grande pubblico le porte della mostra intitolata a Gilberto Zorio, pilastro del filone poverista. Sino al 18 febbraio, il terzo piano del Castello sarà animato da opere storiche e interventi inediti, realizzati dall’artista nell’arco di una carriera tutt’ora in fieri.
Curata da Marcella Beccaria, in stretta collaborazione con Zorio, la mostra riunirà una serie di installazioni messe a punto dall’artista ai tempi del suo debutto sulla scena creativa italiana e da lui gelosamente custodite nella propria collezione privata, così come lavori provenienti dal museo ospite e da raccolte esterne. Non mancheranno nuove installazioni, ideate da Zorio per le sale del Castello di Rivoli.
Una forte passione verso le leggi chimico-fisiche e una profonda indagine sul linguaggio scultoreo sono le cifre cardine della poetica di Zorio il quale, dal 1966 in poi, si è fatto interprete di una ricerca visiva che trova nella dimensione temporale un valore imprescindibile.
Come sottolineato dalla curatrice: “In linea con la processualità che connota il metodo di Gilberto Zorio in base al quale più opere sono realizzate contemporaneamente e opere già realizzate possono essere riformulate, la mostra offre l’esperienza di un tempo sincronico nel quale passato e presente convivono, e di uno spazio mutevole, nel quale la sapienza alchemica dell’artista regala visioni inaspettate e coinvolgenti”.