Uno dei musei più illustri della città svizzera accoglie il primo focus espositivo in assoluto dedicato al legame fra Paul Klee e il linguaggio dell’astrazione. Offrendo al pubblico un’intensa galleria di opere.
Fino al 21 gennaio, i riflettori della Fondation Beyeler di Basilea resteranno accesi su un artista che ha contribuito a definire le arti visive del secolo scorso. La mostra intitolata Paul Klee ‒ The Abstract Dimension riunisce 110 opere del pittore nato in Svizzera nel 1879 e propone un inedito sguardo sulle modalità con cui interpretò i dettami del linguaggio astratto.
Curata da Anna Szech e allestita all’interno di sette ambienti, la rassegna evoca le tappe del percorso creativo compiuto da Klee a partire dalla formazione pittorica avvenuta a Monaco negli anni Dieci, seguita dal viaggio in Tunisia nel 1914 e dall’esperienza presso il Bauhaus nel decennio compreso fra il 1921 e il 1931.
Gli anni Venti e Trenta fecero da sfondo alle sperimentazioni astratte, che diedero vita alle celeberrime “scacchiere” e agli acquerelli multistrato, emblema del rivoluzionario approccio di Klee alle regole della geometria. Le oltre cento opere esposte includono una serie di importanti prestiti concessi dalle maggiori istituzioni al mondo, come il Museum of Modern Art di New York, il the Centre Pompidou di Parigi e il Zentrum Paul Klee di Berna.
Anche la collezione della Fondation Beyeler riunisce un’ampia raccolta di opere realizzate dall’artista, secondo soltanto a Picasso per numero di lavori conservati presso la sede svizzera. In questo senso sono emblematiche le parole di Sam Keller, direttore della Fondazione: “Insieme a Picasso, Klee è l’artista meglio rappresentato dalla collezione. Nell’anno in cui la Fondation Beyeler festeggia il suo ventesimo anniversario, siamo felici di rendere omaggio a un artista così fondamentale per l’epoca moderna con una mostra che non si è mai vista prima”.
[Immagine in apertura: Paul Klee, In the Kairouan Style, Transposed in a Moderate Way, 1914, Zentrum Paul Klee, Bern]