La città veneta fa da cornice alla più grande retrospettiva mai dedicata al pittore vissuto a cavallo fra l’Ottocento e il secolo scorso. Riunendo una serie di opere grafiche esposte per la prima volta.
Considerato uno dei ritrattisti più talentuosi del secolo scorso, Lino Selvatico è al centro della mostra a lui intitolata dai Musei Civici agli Eremitani di Padova fino al 10 dicembre prossimo. Oltre 50 dipinti e 60 opere di grafica, esposte per la prima volta e rinvenute soltanto nel 2008, ripercorreranno la storia artistica di Selvatico, pittore veneziano conosciuto anche oltre i confini italiani.
Erede del fondatore della Biennale Internazionale d’Arte, Selvatico seppe distinguersi sia nella ritrattistica mondana sia nella resa di opere dall’afflato più intimo, connesse alla dimensione della quotidianità. Complice l’abilità nel far emergere le sfumature psicologiche ed espressive dei suoi soggetti, al pittore non mancarono illustri commissioni da parte di sovrani e nobiltà, così come l’apprezzamento da parte della critica di allora.
L’eleganza formale e compositiva caratterizza soprattutto la rappresentazione della nudità femminile, mentre i disegni e le stampe rivelano un accentuato richiamo ai dettami dell’espressionismo di area tedesca, cui Selvatico aggiunse un tocco del tutto personale, sperimentando l’uso di carboncino, pastelli, sanguigna, grafite e gessetti.