Meno conosciuta che in Occidente, la storia della civiltà dei faraoni viene presentata in Cina attraverso il tour, in cinque tappe, della mostra "Egypt. House of Eternity". Esposti oltre duecento oggetti, provenienti dalla collezione del Museo Egizio di Torino.
L’Henan Provincial Museum di Zhengzhou, lo Shanxi Museum di Taiyuan, il Liaoning Museum di Shenyang, l’Hunan Provincial Museum di Changsha e il Guandong Provincial Museum di Guangzhou sono le cinque istituzioni museali cinesi che, dall’8 dicembre scorso e fino al marzo 2019, accoglieranno la mostra itinerante Egypt. House of Eternity. Concepita per “costruire un simbolico ponte” tra la civiltà cinese e quella egizia, entrambe antichissime, la rassegna riunisce, in una superficie di oltre mille metri quadri, oltre 200 reperti provenienti dalla collezione torinese del Museo Egizio.
Il percorso è stato strutturato espressamente per il pubblico asiatico, con l’obiettivo di introdurre oltre 4mila anni di storia dell’antico Egitto in un Paese nel quale la civiltà faraonica è meno nota che in Occidente.
“La Cina ha una tradizione culturale antichissima, curiosa verso mondi geograficamente lontani come l’Egitto, ma affini per tradizioni, pratiche e linguaggi storicamente accomunabili“, ha sottolineato a riguardo la Presidente del Museo Egizio Evelina Christillin.
Tre le tematiche sulle quali Egypt. House of Eternity intende accendere i riflettori figurano la vita quotidiana, la religione e gli usi funerari, che sono infatti i nuclei di altrettante sezioni espositive, contraddistinte anche da un originale uso dei colori – giallo, associato al Sole (come nell’allestimento nell’immagine in apertura); verde, simbolo di rinascita; blu, con riferimento all’Occidente e alla dea Nut – e da costanti variazioni della luce, destinata ad affievolirsi alla fine della visita per mettere in rilievo i reperti funerari.