Lanciato dall'attivista nel settore dell'educazione Brenda Rawnsley, il progetto School Prints vive oggi una seconda giovinezza. Artisti contemporanei sono stati chiamati a produrre una serie di litografie da utilizzare nelle scuole, come un mezzo per aiutare i bambini nella comprensione dell'arte.
Può un progetto degli anni Quaranta essere di supporto alle giovani generazioni della nostra epoca? Ne sono convinti alla Hepworth Wakefield, la galleria d’arte di Wakefield, nel West Yorkshire, che ha scelto di adoperarsi contro la cosiddetta “svalutazione della creatività nell’educazione“, ribaltando lo scenario attuale attraverso il recupero di un’idea del Novecento.
Rinnovando il modello delle School Prints – inventate da Brenda Rawnsley, nel secondo dopoguerra videro il coinvolgimento di grandi nomi come Henri Matisse, Henry Moore e Pablo Picasso – una serie di artisti contemporanei è stata di recente incaricata di creare litografie da esporre nelle scuole.
Nell’iniziativa sono stati coinvolti Martin Creed, Jeremy Deller, Anthea Hamilton, Helen Marten, Haroon Mirza e Rose Wylie: ognuno ha creato una litografia d’arte, stampata in edizione limitata e posizionata negli edifici scolastici del municipio di Wakefield.
La sfida lanciata agli autori è la stessa che i loro colleghi del secolo scorso ricevettero negli anni Quaranta: “Vi chiediamo solo se siete abbastanza bravi da fare qualcosa di adatto ai bambini e non usare più di sei colori“, indicava lo slogan dell’operazione, ieri come oggi.
Queste opere sono utilizzate nelle aule scolastiche per fornire agli allievi una modalità di lettura e comprensione dell’arte contemporanea, sempre più varia e complessa nei suoi linguaggi e codici.
L’iniziativa proseguirà nell’arco di un intero quinquennio, con il coinvolgimento, anno dopo anno, di un diverso gruppo di artisti. Nel progetto rientrano le vendite delle stampe: i proventi finanzieranno un programma di apprendimento dell’arte destinato ad alunni e insegnanti.
[Immagine in apertura: Martin Creed, Work No. 2874, parte del progetto School Prints, fonte: The Heptworth Wakefield – sito internet]