Fino al 23 marzo prossimo, il parco della Villa Reale di Monza ospita il progetto "Blow-Up" di Bernardí Roig. Cinque statue bianche di alluminio, a grandezza naturale, sono poste in dialogo con la dimensione naturale di questo luogo, ricco di storie e segreti.
È un invito alla scoperta della dimensione naturalistica della Villa Reale di Monza, quello proposto dalla personale dell’artista spagnolo Bernardí Roig, visitabile fino al 23 marzo prossimo. Celate tra arbusti e foglie, le cinque statue bianche di alluminio al centro dell’esposizione riproducono persone reali a grandezza naturale e intendono riconnettersi con una delle vicende storiche più complesse legate alla dimora lombarda.
La mostra Blow-Up, oltre a riecheggiare il capolavoro di Michelangelo Antonioni del 1966, si ispira infatti al regicidio di Umberto I di Savoia: il corpo del sovrano, assassinato il 29 luglio 1900 per mano dell’anarchico Gaetano Bresci, fu portato proprio alla Villa Reale di Monza e, nei pressi della residenza, Vittorio Emanuele III fece erigere una Cappella Espiatoria.
Le figure umane che popolano gli spazi esterni del complesso monumentale si caratterizzano per una comune condizione di “angoscia permanente”, come dichiarato anche dall’artista: senza una meta dichiarata occupano solitarie e dolenti lo spazio.
“Le loro palpebre (rilassate o contratte) – ha precisato Alberto Zanchetta nel testo di accompagnamento dell’esposizione – stendono un velo di oscurità sugli occhi, che si protendono verso l’interno, a scrutare i propri tormenti e i pensieri più reconditi. Questi corpi si ostinano a non voler vedere: sono gusci-involucri che stanno per sgretolarsi, corrosi dai loro stessi pensieri e dal rifiuto del mondo che li circonda“.