Presente con le sue opere in alcune delle più prestigiose collezioni museali internazionali, Gohar Dashti è una delle autrici più interessanti della scena contemporanea in Medio Oriente. I suoi lavori più recenti sono in mostra a Milano, fino al 24 marzo.
Dopo le esperienze internazionali degli ultimi anni, con i riconoscimenti assegnati ai suoi lavori dal Mori Art Museum di Tokyo, dal Museum of Fine Arts di Boston, dal Victoria and Albert Museum di Londra, dal Museum of Contemporary Photography di Chicago, solo per citare alcune istituzioni, la talentuosa artista iraniana Gohar Dashti torna in Italia per un nuovo appuntamento espositivo.
Originaria di Ahvaz, in Iran, dove è nata nel 1980 e già presentata nella Capitale, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, con il progetto Fragile, Handle with care l’autrice sale nuovamente alla ribalta della scena artistica nazionale, con una personale – la terza – alla galleria Officine dell’Immagine di Milano.
Tra i nomi di punta della fotografia contemporanea mediorientale, fino al 24 marzo Gohar Dashti espone nel capoluogo lombardo le sue ultime serie fotografiche, in un appuntamento curato da Silvia Cirelli.
A differenze del recente passato, in queste recenti collezioni Gohar Dashti rinuncia alla presenza umana e alle valenze a essa collegate. Questa volta è la Natura, colta nella sua ambivalenza essenza di forza prepotente e precaria, il tema indagato in Fragile, Handle with care, con la serie Home a fare da nucleo centrale alla mostra.
Sono inclusi nel percorso espositivo anche il progetto Still Life, del 2017, con piante e rami di vario genere che vengono spezzati o sgretolati, e le polaroid di Aliens, che testimoniano l’incomunicabilità fra l’uomo e la dimensione naturale.