Amore, successo e tragedia: queste le tre componenti principali del 1932 di Pablo Picasso, l'anno chiave della sua carriera, al quale la Tate Modern di Londra ha scelto di dedicato un'ambiziosa monografica, ripercorrendolo mese dopo mese.
Si concentra sul “fatale” anno 1932, The EY Exhibition: Picasso 1932 – Love,
Fame, Tragedy, la prima personale dedicata al noto artista spagnolo organizzata a Londra, dalla Tate Modern. Tra le più ambiziose esposizioni mai realizzate dall’istituzione inglese e frutto della partnership artistica con EY, questa mostra-evento inaugurata lo scorso 8 marzo ripercorre mese dopo mese un intero anno di vita e di lavoro dell’autore di Guernica.
Allestita presso le Eval Ofer Galleries e curata da Achim Bordchart-Hume e Nancy Ireson, con Juliette Rizzi e Laura Bruni, nel suo percorso espositivo raccoglie oltre 100 capolavori. Ricorrendo a una scansione mensile, questi lavori – dipinti, sculture e opere su carta – permetteranno di cogliere il “carattere prolifico e ingegnoso” di Picasso, rivelandone la complessità e ricchezza oltre i luoghi comuni.
La scelta del 1932, naturalmente, non è da considerarsi casuale. Proprio in quell’anno, il padre del cubismo consolidò il suo status di artista, conquistando quel posto di rilievo che ancora oggi detiene nel panorama globale del Novecento.
I suoi dipinti raggiunsero “un nuovo livello di sensualità“; tra le opere realizzate in quel periodo rientra Nude Woman in a Red Armchair, punto di forza della collezione della Tate.
Nonostante l’amara conclusione, il 1932 fu un anno importante anche dal punto di vista strettamente biografico. A caratterizzarlo fu la ricerca di un equilibrio tra il rapporto con sua moglie Olga Khokhlova, e il figlio Paul, e la sua relazione passionale con Marie-Thérèse Walter; quest’ultima, proprio verso la fine del ’32, si sarebbe gravemente ammalata.
Nella selezione di opere esposte uno specifico spazio è stato dunque destinato alla presentazione delle dinamiche umane, inevitabilmente tradotte e rilette anche nelle opere.
Riunendo insieme lavori concessi da importanti collezioni internazionali, sia pubbliche sia private, The EY Exhibition: Picasso 1932 – Love, Fame, Tragedy costituisce l’occasione per apprezzare capolavori assoluti come il dipinto Girl before a Mirror – raramente concesso dal MOMA – e il “leggendario” The Dream.
Mai esposto prima di questa occasione nel Regno Unito, raffigura Marie Thérès in uno stato di onirico abbandono. A causa della malattia, contratta dopo un bagno nel fiume Marne, la musa di Picasso perse gran parte dei suoi capelli biondi: un episodio che non sfuggì alla lente del pittore, il quale scelte di raccontare la vicenda ricorrendo a scene di salvataggi e stupri.
Organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Picasso di Parigi – che ha già ospitato il debutto curato dd Laurence Madeline – The EY Exhibition: Picasso 1932 – Love, Fame, Tragedy si propone come un’occasione privilegiata per penetrare nell’universo dell’artista, alla scoperta di una “energia esplosiva” esplicitamente riflessa nella sua produzione.
Del resto, ha sottolineato Achim Borchardt-Hume: “Picasso, com’è noto, considerava la pittura come “una forma alternativa di diario”.
[Immagine in apertura: Pablo Picasso, ritratto da Sir Cecil Beaton davanti a uno dei suoi quadri]