La Fondazione Prada guarda agli appassionati d'arte in Oriente, con una mostra che ripercorre il vivace clima artistico del dopoguerra nella Capitale fra il 1950 e il 1965.
Si intitola Roma 1950-1965 l’esposizione allestita fino al 27 maggio negli spazi di Prada Rong Zhai a Shanghai. Promossa dalla Fondazione Prada e curata da Germano Celant, la mostra intende descrivere il fermento culturale che animava la Capitale nel secondo dopoguerra, attraverso una trentina di sculture e dipinti.
Percorsa da input di segno e tendenza spesso opposti, Roma fece da cornice al proliferare di una creatività dirompente, con la nascita di schieramenti molto diversi fra loro, esito del tentativo di porre in dialogo il vissuto collettivo e l’esperienza individuale, l’arte e la scienza, l’astrattismo e la militanza politica.
Afro Basaldella, Carla Accardi, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Gastone Novelli, Toti Scialoja e Giulio Turcato sono solo alcuni degli artisti riuniti dalla mostra, che ricostruisce il clima di una Capitale in costante cambiamento, dove trovarono spazio gruppi come Forma, Origine, Gruppo degli Otto, Fronte Nuovo delle Arti; emblema di un’epoca all’insegna della novità.