Con una sezione speciale, dedicata alla fine dell'occupazione tedesca in Sicilia, la retrospettiva sul grande fotografico ospitata al Real Albergo dei Poveri ne ricostruisce l'opera in 107 iconici scatti. Dal 25 aprile.
A 70 anni dalla fondazione della “mitica” agenzia Magnum Photos, la mostra Robert Capa Retrospective ricostruisce il profilo e l’opera del suo cofondatore.
Nato a Budapest nel 1913 con il nome di Endre Friedmann, Capa è considerato una delle figure più influenti del fotogiornalismo interazionale. In occasione di Palermo Capitale della Cultura 2018, il Real Albergo dei Poveri nel capoluogo siciliano apre le porte a 107 fotografie in bianco e nero, scattate tra il 1936 e il 1954, anno della sua scomparsa a Thai Binh a causa di una mina anti-uomo.
Curata da Denis Curti, la mostra intende ricalcare l’impostazione della rassegna originariamente curata da Richard Whelan ed è strutturata in dodici sezioni espositive. Ciascuna contrassegnata da doppio riferimento a un luogo e a un anno – Copenhagen 1932, Francia 1936-1939, Spagna 1936-1939, Cina 1938, Gran Bretagna e Nord Africa 1941 – 1943, Italia 1943 – 1944 e così via – la mostra è accompagnata da un focus sul genere della ritrattistica.
Gary Cooper, Ernest Hemingway, Ingrid Bergman, Pablo Picasso, Henri Matisse, Truman Capote, John Huston, William Faulkner, Capa stesso insieme a John Steinbeck sono tra le figure che rivivono in questa sezione conclusiva, aprendo un varco nelle amicizie e frequentazioni del fotografo.
Testimone oculare dei 5 grandi conflitti che insaguinarono il mondo nella prima metà del Novecento, l’artista ha svelato tutta la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà degli scenari di bellici. «Se la tendenza della guerra – ha osservato Richard Whelan, biografo e studioso di Capa – è quella di disumanizzare, la strategia di Capa fu quella di ri-personalizzare la guerra registrando singoli gesti ed espressioni del viso. Come scrisse il suo amico John Steinbeck, Capa ‘sapeva di non poter fotografare la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino, mostrando l’orrore di un intero popolo attraverso un bambino'”.
Aperta fino al 9 settmbre, la mostra include una sezione speciale dedicata alle fotografie scattate da Capa in Sicilia. Giunto nell’sola nel luglio 1943, imbarcato su una nave che portava rifornimenti e fungeva da copertura per l’avanzata della Settima Armata del generale George D. Patton, fu in grado di vivere – e raccontare – i momenti che seguirono la fine dell’occupazione tedesca.
[Immagine in apertura: Dei motociclisti e una donna percorrono la strada da Nam Dinh a Thai Binh, Indocina (Vietnam), maggio 1954 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos]