Il famoso artista nordico sbarca oltreoceano con una mostra che celebra il suo talento nell’indagare le dinamiche percettive. Regalando nuove sfumature e funzioni alla Marciano Art Foundation.
A oltre 10 anni dalla sua ultima personale nella metropoli californiana, Olafur Eliasson torna a Los Angeles con un intervento di grande impatto, ospite fino al 26 agosto della Marciano Art Foundation. Reality projector, questo il titolo della rassegna, prende le mosse dall’installazione site-specific creata dall’artista nella Theater Gallery della fondazione, un tempo adibita a teatro.
Da sempre interessato a innescare un dialogo con il proprio pubblico e con i luoghi su cui interviene, anche in questo caso Eliasson chiama in causa la funzione originaria dello spazio nel quale agisce, trasformando il primo piano della fondazione in una cornice immersiva, dove il visitatore può lasciarsi avvolgere da colori e proiezioni in movimento ‒ immediato rimando alla tradizione filmica hollywoodiana.
L’artista regala così nuova vita a un ambiente di poderose dimensioni, confermando il suo approccio “pubblico” all’arte, che diventa un mezzo per innescare racconti visivi ogni volta diversi, grazie al coinvolgimento attivo dello spettatore.
Non solo la pratica installativa, ma anche la fotografia, la scultura, il video e la pittura compongono il “vocabolario” usato da Eliasson per esplicitare una creatività che affonda le radici nella percezione, nel senso del movimento e dello spazio e nella consapevolezza di sé.
[Immagine in apertura: Olafur Eliasson, Reality projector, Marciano Art Foundation – Theater Gallery. Photo by Joshua White/JWPictures.com]