24 Aprile 2018
Prende in esame un corpus di opere tutte da scoprire, la rassegna allestita al Museo del Prado di Madrid. Dando risalto al rivoluzionario impiego degli schizzi a olio da parte di Rubens.
Si intitola Rubens. Painter of Sketches la mostra che, fino al 5 agosto, animerà le sale del Museo del Prado di Madrid, un excursus sulla produzione a olio di Peter Paul Rubens, che usò gli schizzi in maniera inedita.
73 di questi, affiancati a una ventina di stampe, disegni e dipinti che ne definiscono il contesto, compongono una mostra finalizzata a descrivere il ruolo di primo piano giocato da Rubens nell’utilizzo di tale tecnica.
Frutto del progetto di ricerca supervisionato dai due curatori, Friso Lammertse e Alejandro Vergara, la mostra si concentra sulla pratica diffusa, da parte degli artisti, di usare gli schizzi a olio come strumento propedeutico alla realizzazione delle opere pittoriche.
Polidoro da Caravaggio, Beccafumi, Federico Barrocci, Tintoretto e Veronese furono i primi a ricorrere agli schizzi a olio nella fase preparatoria del loro lavoro, ma sempre nei limiti di una tecnica che poneva il disegno al primo posto. Rubens, al contrario, predilesse questo formato espressivo in maniera sistematica, scegliendo come supporti materiali più duraturi della carta.
Rubens, inoltre, usava gli schizzi per mostrare ai clienti o ai collaboratori le sue idee, assegnando quindi una nuova autonomia a un mezzo che fino ad allora era stato considerato accessorio. I circa 500 schizzi sopravvissuti al tempo confermano questa tendenza, trovando un corrispettivo anche nella copia manoscritta dello sketchbook di Rubens andato perduto, esposta in mostra.
[Immagine in apertura: Pieter Paul Rubens, The Capture of Samson, 1609-1610 Chicago, Art Institute of Chicago, Robert A. Waller Memorial Fund]