Il “pungolo” era un attrezzo di ferro simile a una spatola, infilato su un lungo bastone che gli faceva da manico, utilizzato in passato per pulire l’aratro e per punzecchiare i buoi. Dà oggi il nome a una festa tradizionale in arrivo nel weekend ad Acquapendente, nell'Alta Tuscia.
Nell’Alta Tuscia è in arrivo una due giorni le cui origini storiche risalgono a più di 8 secoli fa. Intende infatti ricordare la liberazione dalla tirannia di Federico I di Barbarossa, la Festa dei Pugnaloni in programma ad Acquapendente (Viterbo) il 19 e 20 maggio.
Nella località nota anche con l’appellativo di “Gerusalemme d’Europa” – per la presenza della copia più antica del Santo Sepolcro di Gerusalemme – si rinnova anche quest’anno una delle più antiche celebrazioni folcloristiche dell’intera Tuscia.
La manifestazione costituisce un omaggio al “miracolo della Madonna del Fiore”, un episodio risalente al 1166 che permise alla comunità locale di diventare uno dei primi comuni liberi d’Italia, liberandosi dalla dominazione straniera.
In ricordo dell’evento i 15 gruppi storici attivi ad Acquapendente realizzano grandi mosaici di fiori e foglie, oggetto di valutazione e di una successiva premiazione. Sabato 19 maggio, in particolare, i visitatori potranno accedere ai laboratori nei quali, nel corso della notte, prenderanno vita questi “sontuosi pannelli” vegetali, tradizionalmente larghi oltre due metri e alti quasi 4.
Nella giornata successiva, il programma accoglierà iniziative sia religiose sia civili, tra cui la sfilata del Corteo Storico Città di Acquapendente e il corteo itinerante degli Sbandieratori “Madonna del Fiore”.