Palermo: nella Capitale Italiana della Cultura nasce anche un’oasi verde

16 Maggio 2018


Uno dei luoghi simbolo del capoluogo della Sicilia – Ballarò, a Palermo – anche quest’anno ha ospitato il Ballarò Espò – Villaggio dell’Intercultura, con il suo “carico” di feste, concerti, itinerari turistici, incontri, mostre e visite guidate. L’iniziativa, giunta alla settima edizione e concepita come progetto a sostegno dell’associazione mercato storico Ballarò e in collaborazione con Ballarò Significa Palermo, ha interessato le vie del quartiere con una pluralità di appuntamenti che si sono susseguiti fino al 13 maggio scorso.
Degustazioni promosse dalle storiche botteghe locali, concerti, laboratori, iniziative culturali, aperture al pubblico dei monumenti, visite serali e itinerari si sono tenuti tutti in questa zona della città, dando l’opportunità a turisti e residenti di riscoprire l’originalità dello street food palermitano, insieme all’atmosfera unica e pittoresca del mercato storico.

Nell’ambito di Ballarò Espò – Villaggio dell’Intercultura 2018 è stato inoltre portato a compimento il progetto curato in forma sinergica da più associazioni locali – Orto Capovolto, Rotaract Palermo Est, Cooperazione Senza Frontiere, Sos Ballarò, Terradamare, l’istituto Arrupe e il liceo Catalanoinsieme – dagli abitanti e dal Comune, finalizzato a recuperare porzioni di spazi pubblico.
Dopo piazza Mediterraneo, una ex discarica trasformata “dal basso” in luogo per la socializzazione attraverso piccole aiuole a verde, e Gallo Garden, un orto urbano nel quale sono state piantate zucchine e melanzane, è stata la volta della salita Raffadalitra Ballarò e del Cassaro. Questo nuovo “giardino” – la cui nascita è frutto della collaborazione tra il Comune e un cartello di associazioni e architetti (LandLabPA – UNIPA, Orto Capovolto, AIAPP-Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, con la consulenza degli architetti Manfredi Leone e Angelica Agnello) – si caratterizza per la compresenza di un’installazione verde, con fiori e piante ornamentali disposte a varie altezze, e di un intervento artistico, con il posizionamento di un’opera di Make, street artist di Farm Cultural Park.