L’esperienza dell’unico tour italiano del grande chitarrista rock con la sua band rivive nella mostra “Hey Jimi - The Italian Experience 1968” presso la Triennale di Milano, attraverso numerose fotografie inedite dei concerti e le testimonianze di decine di spettatori.
Nel maggio 1968, Jimi Hendrix e la sua band Experience, composta da Noel Redding e Mitch Mitchell, sbarcano per la prima volta in Italia per una serie di concerti a Milano, Roma e Bologna: sarà l’unico tour italiano del più grande chitarrista della storia del rock.
Da quell’esperienza memorabile ne è nato un libro, dal titolo Hendrix ’68 – The Italian Experience, a cura del giornalista e storico musicale Enzo Gentile e di Roberto Crema ,collezionista hendrixiano nonché fondatore e curatore del blog jimihendrixitalia.blogspot e presidente dell’omonima associazione.
Uscito ad aprile 2018, il volume ha a sua volta ispirato la mostra omonima che verrà inaugurata alla Triennale di Milano il prossimo 17 maggio, per proseguire fino al 3 giugno, presentando una selezione dei materiali raccolti nel libro.
La sede della mostra non è casuale: a Milano, infatti, Hendrix e i suoi Experience si esibirono in un indimenticabile concerto al Piper Club, situato proprio negli spazi adiacenti alla Triennale.
L’eccezionalità di questa esposizione (e quindi del libro da cui è tratta) deriva dal fatto che di quelle performance non esistono registrazioni, ma solo il ricordo indelebile di chi è riuscito ad ascoltare dal vivo la chitarra infuocata del re del rock.
“Alla fine Jimi entrò, aveva la Stratocaster bianca e una sigaretta accesa in bocca. Qualcuno del pubblico gli tese la mano e lui gliela diede. Ero talmente vicino a Jimi che se mi allungavo un po’ sarei riuscito a toccare le sue scarpe. Un concerto immenso, strepitoso”: così uno degli spettatori ricorda il live milanese. “Suonò dietro la testa, con i denti, tra le gambe, la strapazzò veramente quella povera chitarra. Quando il concerto finì, avevo le orecchie che mi fischiavano, però ero soddisfatto, non avevo mai sentito o visto una roba simile”, aggiunge nostalgico un altro fan che ha partecipato al concerto.
Si è trattato di un’esibizione leggendaria, insomma, il cui mito non può che essere ulteriormente alimentato dalla mostra di prossima apertura.