Dopo le tappe in Francia e in Svizzera, arriva in Germania la mostra che svela una selezione di opere appartenenti alla collezione privata della fondatrice della famosa galleria milanese, con un allestimento del tutto ripensato rispetto alle edizioni precedenti.
Con la mostra Between Art & Fashion. Photographs from the Collection of Carla Sozzani, la Fondazione Helmut Newton Berlino offre uno spaccato della passione per la fotografia della giornalista, gallerista e imprenditrice italiana.
Fondatrice negli anni Novanta del concept store Corso Como 10, destinato a “fare scuola” a livello internazionale con la sua offerta multiforme, Sozzani ha costituito anno dopo anno una collezione privata di oltre mille fotografie. Si tratta di opere di artisti diversi per stile e generazione di appartenenza – da Francesca Woodman a Man Ray, da William Klein a Daido Moriyama – che il curatore Fabrice Hergott (direttore del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris) ha selezionato per il nuovo progetto espositivo dell’istituzione tedesca.
Aperta dal 2 giugno al 18 novembre, la mostra si focalizza su più di 200 opere, precedentemente esposte negli spazi della Galleria Azzedine Alaïa, a Parigi, e al Museum of Fine Arts Le Locle, in Svizzera.
Largamente ripensata rispetto alle tappe passate, Between Art & Fashion. Photographs from the Collection of Carla Sozzani assegna centralità alle collaborazioni tra la gallerista e quattro autori – Paolo Roversi, Sarah Moon, Bruce Weber e Helmut Newton – ciascuno dei quali è presentato in maniera ampia, attraverso stampe originali e provini.
In concomitanza con questa rassegna, la Fondazione Helmut Newton Berlino rende inoltre omaggio a June Newton alias Alice Springs, moglie di Helmut che ha raggiunto il traguardo dei 95 anni.
Il pubblico avrà l’opportunità di apprezzare 30 suoi ritratti, tra cui quelli di Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Billy Wilder e Diana Vreeland, alcuni dei quali inediti.
[Immagine in apertura: Carla Sozzani e Helmut Newton insieme a Milano, 1999. Photo by Lorenzo Camocardi, courtesy Fondazione Sozzani]