A cento anni dalla sua nascita, una mostra diffusa ripercorre le vicende del pittore che partecipò alla Resistenza partigiana sulla Linea Gotica, durante il secondo conflitto mondiale.
Storia e pittura si mescolano nella rassegna Covili visionario resistente, in corso fino al 15 agosto all’interno di 4 sedi distribuite sul territorio dell’Alto Reno Terme, che diede i natali al protagonista della mostra diffusa, Gino Covili.
Scomparso nel 2005 e originario di Pavullo nel Frignano, Covili è oggi ricordato dalle sue terre di origine con un omaggio espositivo che ne evoca non solo le vicende artistiche, ma anche quelle che lo videro fra i protagonisti della Resistenza.
Dipinti, disegni, acquarelli, pastelli, una scultura e tre installazioni compongono la mostra curata dal nipote, Matteo Covili, riunendo diversi cicli di lavori tra cui quello contadino, quello degli esclusi, quello del racconto partigiano, quello dell’ultimo eroe.
Da Porretta Terme a Castelluccio, da Cà di Berna e Biagioni fino a Ronchidoso, l’itinerario espositivo ripercorre i luoghi attraversati da Covili all’epoca della lotta partigiana sul finire del 1944.
Un senso di libertà e democrazia anima le opere pittoriche realizzate negli anni successivi dal pittore, che descrive le molte sfumature della Resistenza sottolineando il desiderio e la necessità di combattere per un presente e un futuro di pace.
Le tre installazioni, allestite in altrettanti luoghi simbolo dell’area montuosa, riproducono alcune opere fondamentali di Covili, arricchite dalle parole di un altro maestro di queste terre, Francesco Guccini.