Mosso dall'obiettivo di cogliere l'essenza stessa del movimento corporeo, l'artista francese individuò nelle varie forme di danza un "serbatoio" inesauribile di stimoli. Una mostra al museo a lui intitolato, a Parigi, riunisce sculture e disegni legati a questo specifico campo di indagine.
Con la mostra Rodin and dance, fino al 22 luglio prossimo, il Musée Rodin di Parigi pone in evidenza le connessioni tra l’arte dello scultore francese e l’universo della danza. Rodin non è stato certo il primo autore a lasciarsi affascinare e attrarre da questo mondo fatto di movimento, fatica, impegno, eleganza; nel suo caso, si tratta di una passione alimentata da una serie di incontri d’eccezioni.
Nel corso della sua vita, infatti, Rodin entrò in contatto con i grandi protagonisti del balletto del suo tempo, come Isadora Duncan e Loïe Fuller, riuscendo a conoscere la realtà del balletto reale cambogiano e la ballerina giapponese Hanako.
Una pluralità di stimoli, dunque, ai quali si aggiunse la progressiva “evoluzione” dell’arte della danza. Dal 1890 in poi, questa subì una trasformazione, corroborata dalla diffusione e dal successo di nuove forme di intrattenimento, adatte a un pubblico eterogeneo. Gli spettacoli di cabaret si diffusero, mentre eventi di portata globale, come le esposizioni internazionali, contribuirono a ridurre le distanze culturali.
Fu proprio nel corso di una di queste fiere che Rodin ebbe l’opportunità di entrare in contatto con i ballerini del balletto reale cambogiano, invitati a Parigi per una esibizione. Al pari della scultura, anche la danza offriva al poliedrico artista la possibilità di esplorare il corpo umano; le danze popolari, regionali e orientali, in particolare, destarono la sua curiosità, un vero e proprio “patrimonio” da conoscere.
Curata da Christine Lancestremère, la mostra parigina si sofferma in particolare sulla serie Dance Movements, mai presentata nel corso della vita dello scultore. I lavoro di questa collezione, associati per l’occasione a una selezione di circa 50 disegni, testimoniano tutta la ricerca e la sperimentazione di Rodin.
Lo scultore usava “assemblaggi” per trasmettere le tensioni del corpo e studiava soluzioni audaci che univano “effetti di vuoto e solido, di equilibrio e squilibrio”. La sua creatività si concentrava sull’espressione della forza vitale del corpo, della sua energia vitale, della forza fisica, della ricerca dell’ equilibrio, proprio come la danza indaga la relazione del corpo con lo spazio.
[Immagine in apertura: Auguste Rodin, Dance Movement F, with Head of the Slav Woman © agence photographique du musée Rodin – Jérome Manoukian]