I Cantieri Culturali alla Zisa accolgono, fino al 30 settembre, la mostra ReSignifications, che propone un'indagine sulle rappresentazioni classiche e popolari del corpo degli abitanti dell'Africa, raffigurati dalla storia, dalla cultura e dall’arte europea, riattualizzando il tema alla scena odierna. Fino al 30 settembre 2018.
Curata dal drammaturgo, regista e produttore cinematografico nigeriano Awam Amkpa – anche docente di Teatro e African Studies alla NYU – New York University di Firenze – la mostra ReSignifications conduce nella cornice dei Cantieri Culturali alla Zisa – Zona Arti Contemporanee (ZAC), a Palermo, una nuova declinazione del progetto omonimo, avviato nel 2015 a Firenze dalla NYU Firenze e da Villa La Pietra, con il Museo Bardini e la Galleria Biagiotti.
Nell’anno di Palermo Capitale della Cultura 2018 e in contemporanea con Manifesta 12, questa rassegna espositiva introduce nella città siciliana quella proposta di riflessione su cultura, identità e cittadinanza nella storia europea che è alla base dell’iter di ReSignifications.
L’iniziativa, che ha preso avvio dalla collezione di sculture raffiguranti “moretti” – ritratti in posture di servitù a scopo ornamentale – appartenuta alla famiglia Acton, affianca sei esemplari di questo genere – ovvero sculture policrome raffiguranti Mori provenienti dalla collezione di Villa La Pietra, a Firenze – a circa 150 opere d’arte contemporanea – fotografie, sculture, dipinti e video inclusi – di 45 artisti internazionali.
Provenienti dall’Africa, dall’Europa e dalle Americhe, gli autori presenti in ReSignifications sono stati incoraggiati a reinterpretare le raffigurazioni dei corpi africani attraverso una pluralità di media.
Fotografia, pittura, scultura, video, installazioni e performance vengono dunque impiegati per offrire una rappresentazione dei nuovi “moretti”, che vengono rappresentati nei panni di ecclesiastici e politici, santi e soldati, schiavi ed esploratori. Il risultato è un invito, esteso a tutti i visitatori, a soffermarsi sui temi della cultura, dell’identità, della cittadinanza, a partire dagli “incontri” con l’Africa e il mondo occidentale.
“Speriamo che questo lavoro – ha auspicato Ellyn Toscano, direttrice NYU e produttrice del progetto ReSignifications – contribuisca ad una migliore e più profonda comprensione della diaspora africana, nel corso della storia e contemporanea, e agli scambi fra le sponde del Mediterraneo”.
E ancora, nelle parole del curatore, “La mostra affronta e sovverte le convenzioni, esibendo le opere di artisti contemporanei e ponendole in dialogo con la vasta tradizione storica delle rappresentazioni ornamentali dei corpi neri. I lavori esposti conversano sullo sfondo della storia condivisa tra Europa, Africa e la diaspora africana“.
[Immagine in apertura: Barthelemy Toguo, Road to Exile]